Quando si apportano modifiche ai beni culturali e per il restauro, in Italia, è obbligatorio per legge segnalare alla Soprintendenza di competenza il tipo di lavoro che si vuole eseguire. Questo vale per i beni immobili e archeologici ma anche per i beni mobili.
Tuttavia, mentre per i beni immobili c’è un elenco dettagliato di beni vincolati, che potete consultare facilmente, per i beni mobili (quadri, statue, mobili d’epoca, ecc) non c’è un elenco così preciso e dettagliato. Per cui cosa è necessario fare?
Noi di Restauro24 siamo un’associazione di restauratori e di tecnici del restauro. Qualora foste interessati al servizio di manutenzione, restauro di opere d’arte oppure di semplici informazioni, potete contattarci all’interno di questo sito.
Restauro e Soprintendenza: la procedura
Quando restauriamo un quadro, la procedura è abbastanza semplice, tuttavia richiede il reperimento di un’accurata documentazione. Questo lavoro, infatti, solitamente è svolto dal restauratore professionista che si occupa del vostro bene artistico.
Per vostra conoscenza, però, questi sono a grandi linee i documenti che il restauratore deve fornire alla Soprintendenza dei Beni Culturali.
Relazione storico-artistica del manufatto
Il restauratore deve fare delle ricerche sulla storia del quadro/oggetto artistico che deve restaurare. Egli, infatti, deve trovare se ci sono riferimenti dell’autore nella bibliografia e/o negli archivi. Si tratta di un lavoro di ricerca che è obbligatorio svolgere prima di effettuare qualsiasi tipo di lavoro di restauro. Nel preventivo che il restauratore vi presenterà, saranno comprese anche queste ore di lavoro “dietro le quinte”.
Compilazione della scheda tecnica di Rilevamento delle Condizioni Conservative
La scheda tecnica è una relazione il restauratore realizza per stabilire lo stato di conservazione dell’oggetto. In alcuni casi (soprattutto per i restauri più importanti), il restauratore utilizza anche strumenti tecnici per certificare al meglio lo stato del quadro (come i raggi UV o i raggi X).
Le precedenti, inoltre, sono tecniche molto utili anche nel caso in cui il restauratore abbia il sospetto che ci siano state ridipinture e voglia riportare il quadro allo stato originale.
Premessa al Restauro
Il restauratore scrive quali sono gli obiettivi del restauro. Per esempio: si vuole solo pulire il quadro dagli strati di sporco che si sono depositati nei decenni oppure si vuole rimuovere completamente una ridipintura? La soprintendenza può dare l’autorizzazione a procedere, oppure può ritenere l’intervento troppo invasivo, fermarlo o chiedere ulteriori approfondimenti prima di procedere.
Documenti Allegati
Tutti i risultati delle indagini bibliografiche e strumentali devono essere allegati. Il restauratore, in aggiunta, deve scattare delle foto dettagliate al quadro e allegarle. Può essere utile che un proprietario scatti periodicamente delle foto ai propri quadri. Quelle foto, infatti, spesso possono essere del materiale utile da inviare alla soprintendenza.
Progetto dell’intervento
Durante tutte le fasi il restauratore deve documentare i lavori fatti scattando foto e scrivendo tutti gli interventi che vengono realizzati.
È necessario seguire questa procedura per tutti gli interventi?
Tendenzialmente sì, anche se ci sono alcune eccezioni. Per esempio, non è necessaria l’autorizzazione della Soprintendenza per il restauro di beni che non sono ritenuti di interesse artistico (nel momento in cui viene eseguito il restauro).
Purtroppo, però, c’è un problema. Per i beni mobili, infatti, non c’è un elenco ben definito dei beni tutelati, anche perché le soprintendenze non sono a conoscenza dell’intero patrimonio artistico mobiliare presente in Italia. (Parliamo di centinaia di migliaia di oggetti artistici, molti dei quali sono dimenticati in qualche soffitta).
Come regola generale, però, si identifica come bene mobile di interesse artistico un oggetto che ha più di 50 anni e il cui autore/artista non è più in vita.
Diciamo che se parliamo di tele a olio di qualche secolo fa, è certo che questi beni necessitino della comunicazione alla soprintendenza prima di eseguire un intervento. Mentre se parliamo di oggetti più recenti non è sempre chiaro se la comunicazione sia obbligatoria. Per molti quadri, infatti, è difficile identificare l’autore e dare una datazione precisa. In questi casi, sarà il restauratore a decidere (e a prendersi la responsabilità) se è necessario comunicare o meno alla soprintendenza il restauro.
Nel caso aveste bisogno di un intervento di questo tipo, noi di Restauro24 siamo un’associazione di restauratori e tecnici del restauro. Nel caso in cui doveste avere bisogno anche solo per una consulenza, potete contattarci all’interno di questo sito.
Redazione, Restauro24