La prelazione artistica è un argomento giuridicamente molto complesso, sul quale ci sono pareri discordanti. In questo articolo esporremo l’argomento nel modo più semplice e chiaro possibile.
Purtroppo, però, essendo è un argomento fortemente dibattuto dai giuristi, non è raro che da caso in caso la legge venga interpretata in modo non uniforme. Per questo motivo, qui faremo un’introduzione generale all’argomento.
Noi di Restauro24 siamo un’associazione di restauratori e di tecnici del restauro. Qualora foste interessati al servizio di manutenzione, restauro di opere d’arte oppure di semplici informazioni, potete contattarci all’interno di questo sito.
Che cos’è la prelazione artistica?
Nel corso dei decenni lo stato italiano ha emanato diverse leggi volte a tutelare il patrimonio artistico e culturale italiano.
Nel ‘800 molte opere d’arte sono uscite dai confini nazionali (prima e dopo la creazione del Regno d’Italia nel 1861), molte delle quali sono state acquistate per cifre decisamente basse. Sono numerosi i casi di famiglie nobili italiane in decadenza che hanno venduto importanti opere d’arte a facoltosi uomini d’affari stranieri (che oggi troviamo in musei e collezioni private all’estero).
Già agli inizi del ‘900, però, si intrapresero azioni per evitare che il patrimonio artistico italiano uscisse dai confini nazionali.
Si iniziò, infatti, a catalogare il patrimonio artistico italiano sia immobiliare che mobiliare. Inoltre venne introdotta la prelazione artistica. Cioè? Lo Stato deve essere avvisato ogni volta che viene venduto un bene culturale e ha il diritto di acquistarlo per lo stesso prezzo che era stato pattuito tra le parti.
Esempi
Vediamo due esempi:
Mettete in vendita un castello per 2.000.000€. Trovate un acquirente che vi offre 2.000.000€. Prima di completare l’acquisto dovete avvisare lo Stato italiano, che può decidere di acquistarlo per 2.000.000€. Lo Stato, quindi, ha la priorità in tutte le compravendite di beni artistici.
Vi accordate per vendere un vostro quadro di Picasso per 4.000.000€. Anche in questo caso dovete segnalare la vendita allo Stato il quale ha la priorità all’acquisto. Infatti, può decidere di acquistare per 4.000.000€, la cifra che avete pattuito con l’acquirente.
La prelazione è valida sia per i beni immobili, sia per i beni mobili.
Come funziona la prelazione artistica?
Tutti i trasferimenti di proprietà di beni artistici devono essere denunciati alla Soprintendenza di riferimento. Vediamo come funziona in step:
- Trovate un acquirente del vostro bene artistico, concordate il prezzo e redigete il contratto di compravendita.
- A questo punto il contratto è valido (voi vi impegnate a vendere al prezzo stabilito e il compratore si impegna ad acquistare l’oggetto), tuttavia il trasferimento è temporaneamente in sospeso (non potete consegnare l’oggetto all’acquirente).
- Dovete denunciare alla Soprintendenza il trasferimento di proprietà entro 30 giorni dalla stipulazione del contratto di cessione.
- A questo punto la Soprintendenza ha 60 giorni di tempo (che vengono conteggiati dal giorno in cui viene presentata la domanda) in cui può decidere di far valere il diritto di prelazione artistica. Non è solo lo Stato italiano che può decidere di acquistare il bene, quindi, ma anche la provincia o il comune.
- Se i soggetti pubblici rinunciano al diritto di prelazione, la Soprintendenza rilascia una dichiarazione di rinuncia.
A questo punto il trasferimento del bene può avvenire.
Alcuni aspetti a cui fare attenzione
Ribadiamo che la prelazione artistica è un argomento giuridicamente complesso e discusso, per cui questa guida non può essere pienamente esaustiva. Ci sono però alcuni aspetti che vogliamo evidenziare e a cui è bene prestare attenzione:
- Esportazione dei beni all’estero. È necessario fare molta attenzione quando vendete un bene artistico all’estero. L’oggetto, infatti, può essere esportato senza chiedere l’autorizzazione alla Soprintendenza solo in due condizioni:
- Se il bene ha meno di 70 anni (potete vendere tranquillamente beni di arte contemporanea e buona parte dell’arte moderna)
- Se il valore è inferiore ai 13.500€ (quindi oggetti antichi, ma di basso valore)
- In tutti gli altri casi è sempre obbligatorio chiedere l’autorizzazione alla Soprintendenza. Un bene vincolato non può mai essere trasferito all’estero (non avrete mai l’autorizzazione). Per cui, se vendete un quadro vincolato ad un cittadino straniero, questi lo può acquistare, ma il bene deve rimanere nel territorio italiano. È possibile trasferire temporaneamente il bene all’estero (per esempio, per una mostra), ma è obbligatorio richiedere, anche in questo caso, l’autorizzazione della Soprintendenza.
- Attenzione a compilare correttamente i documenti richiesti dalla Soprintendenza per avere l’autorizzazione all’esportazione. Se i documenti non sono compilati correttamente, infatti, la richiesta non è valida e quindi non avrete l’autorizzazione a procedere. Altrettanto importante è dichiarare i dati corretti.
- Ricordiamo che le sanzioni per inadempienza degli obblighi sono severe con multe che vanno dai 1.500€ a oltre 70.000€, inoltre è prevista anche la reclusione in certi casi.
- Attenzione! La denuncia va fatta anche se il trasferimento di proprietà avviene a titolo non oneroso (donazione, regalo o eredità)
Controversie e suggerimenti
Uno dei problemi principali è stabilire quali sono i beni per cui vale il diritto di prelazione statale. Per i beni vincolati (immobili e mobili) queste regole sono chiare e vanno sempre applicate. Tuttavia, non è infrequente che si abbiano in casa dei quadri antichi di cui non si conosce la storia e il valore e, ad un certo punto, si decide di venderli.
Uno dei consigli che possiamo darvi è sentire preventivamente la Soprintendenza per chiedere informazioni e chiedere delucidazioni per il vostro caso specifico.
La compilazione dei documenti/moduli da fornire alla Soprintendenza non è complessa. L’unico aspetto complesso è compilare i campi in cui si richiedere una stima del valore dell’oggetto. In questo caso una perizia di un tecnico dell’arte è utile per certificarne il valore.
Speriamo di avervi dato delle indicazioni chiare su come funziona la prelazione artistica e come procedere. Dal nostro punto di vista il primo passo se volete vendere un’opera d’arte è chiedere informazioni alla Soprintendenza e in seconda battuta sentire un esperto nel caso non siate in grado di compilare i documenti richiesti. Se volete, potete contattare uno dei nostri professionisti di Restauro24.
Redazione, Restauro24