Diverse persone ci hanno inviato delle foto di quadri chiedendoci se era opportuno eseguire un intervento di restauro, oppure se fosse sufficiente conservare le opere per mantenerle in buono stato.
In questo articolo cercheremo di fare chiarezza su questo tema.
Cosa si intende con conservazione di un’opera d’arte
Il concetto di conservazione di un’opera d’arte è spesso inteso diversamente tra il grande pubblico e i professionisti che lavorano nel mondo dell’arte. Perché?
Il grande pubblico intende come conservazione il mantenere l’oggetto artistico in un’ambiente ideale per evitare che si rovini, ma non prevede che si facciano interventi diretti sull’opera.
I professionisti dell’arte intendono come conservazione di un’opera d’arte tutte le azioni che vengono messe in campo per preservare l’oggetto artistico dal deterioramento. Queste azioni includono: la consevazione in un’ambiente ideale, la manutenzione, lo studio dell’oggetto (per capire i materiali e l’usura) e… il restauro.
Per un professionista il restauro è una delle varie azioni che si intraprendono per conservare un’opera.
Perché il concetto di conservazione è così diverso?
La confusione sul concetto di conservazione è giustificata per almeno tre ragioni principali.
Primo: il concetto di restauro nel tempo
Oggi intendiamo il restauro in modo conservativo: il restauro di un’opera d’arte è il consolidamento dell’esistente. Il restauratore non ricostruisce parti distrutte, ma lavora su “ciò che è rimasto” dell’oggetto artistico.
Fino ad un secolo fa (ma anche in tempi più recenti) i restauratori ricostruivano e ripristinavano le parti perdute/distrutte nel corso del tempo.
Per esempio, se porzioni di un’affresco venivano distrutte i restauratori del passato ridipingevano la parte perduta per riportare l’affresco ad uno stato di “come nuovo”.
Per questo motivo c’è un po’ di confusione sul concetto di restauro: spesso si pensa che il restauratore faccia un lavoro di ricostruzione. Mentre i restauratori fanno un lavoro di consolidamento, per esempio: puliscono le tele dei quadri dagli strati di sporco che si sono depositati negli anni (fumo, polvere, etc), sostituiscono le assi in legno deteriorate che tendono la tela in tensione, fanno una rintelatura se la tela è in cattive condizioni, etc
Il restauto oggi è inteso come un lavoro di manutenzione/conservazione.
Secondo: il concetto di conservazione in altre aree nel mondo
In Italia e in Europa occidentale intendiamo il restauto in modo conservativo, come abbiamo descritto poco fa.
In molte aree del mondo il concetto di restauro è inteso in modo diverso. Il restauratore ricostruisce delle parti danneggiate e modifica l’oggetto restaurato.
E’ un concetto da noi superato, ma in molti paesi nel mondo è ancora presente. Questo crea confusione tra il grande pubblico riguardo al significato di conservazione e restauro: anche perché in un mercato dell’arte, che è diventato sempre più globale, nella descrizione dell’oggetto alcune case d’asta considerano restauri integrativi come “positivi”, mentre altre lo considerano come un aspetto negativo.
E’ difficile per il pubblico orientarsi in un mondo in cui i valori e il concetto di restauro varia a seconda delle zona del mondo.
Terzo: concetto di restauro in altri settori attigui
In alcuni settori il concetto di conservazione e restauro sono ben distinti.
Per esempio, nelle vetture d’epoca conservare una vettura d’epoca significa mantenerla in garage (magari non marciante) senza fare interventi di recupero. Mentre restaurare una vettura d’epoca significa riportarla a funzionare sostituendo le parti non funzionanti o rovinate con pezzi possibilmente originali e, quando non disponibili, ricostruiti.
Spesso il grande pubblico (giustamente) pensa che anche nel settore artistico ci sia questa distinzione tra restauro e conservazione ma, come abbiamo visto, non è così.
Conclusione
Quando parliamo di opere d’arte la conservazione implica anche interventi di restauro per far si che l’opera non di deteriori.
Il deterioramento dell’opera può essere irreversibile e ciò avviene quando alcune parti dell’oggetto artistico si rovinano irrimediabilmente.
Per questo motivo è necessario valutare l’oggetto artistico per capire l’effettivo stato dell’oggetto e, quindi, decidere se fare un intervento di restauro.
Se avete in casa quadri antichi e non ricordate quando è stato fatto un intervento di restauro è probabile che almeno un intervento di pulizia delle tela da sporcizia e polvere sia necessaria.
Se alcuni materiali sono in cattive condizioni (ad esempio legni rovinati, tele con muffe, etc) in qual caso il lavoro che il restauratore dovrà eseguire sarà maggiore.
Per quadri più recenti, se conservati in condizioni ottimali, non saranno necessari interventi a meno che le opere d’arte non siano state create con materiali insoliti (ad esempio, formaledide, o certi tipi di collage, etc).
Le opere d’arte per essere conservate hanno bisogno di controlli periodici, di studio dei materiali e di interventi più o meno incisivi di restauro.
Un discorso a parte merita il quesito se vale la pena restaurare quadri o oggetti artistici di poco valore. Ma di questo parleremo in un altro articolo.
Redazione, Restauro24