Diverse clienti di Restauro24, la nostra associazione di restauratori, ci hanno inviato delle foto di quadri e ci hanno chiesto se fosse opportuno eseguire un intervento di restauro, oppure se fosse sufficiente conservare le opere d’arte per mantenerle in buono stato. In questo articolo cercheremo di fare chiarezza su questo tema: quando si parla di conservazione e quando si parla di restauro di opere d’arte?
Cosa si intende con conservazione di un’opera d’arte?

Il concetto di conservazione di un’opera d’arte è spesso inteso diversamente tra il grande pubblico e i professionisti che lavorano nel mondo dell’arte. Perché?
- Il grande pubblico intende come conservazione il mantenere l’oggetto artistico in un’ambiente ideale per evitare che si rovini, ma non prevede che si facciano interventi diretti sull’opera.
- I professionisti dell’arte, invece, intendono come conservazione di un’opera d’arte tutte le azioni che vengono messe in campo per preservare l’oggetto artistico dal deterioramento. Queste azioni includono la conservazione in un’ambiente ideale, la manutenzione, lo studio dell’oggetto (per capire i materiali e l’usura) e, infine, anche il restauro.
Per un professionista, quindi, il restauro è una delle varie azioni che si intraprendono per conservare un’opera.
Perché il concetto di conservazione è così diverso?

La confusione sul concetto di conservazione è giustificata per almeno tre ragioni principali. Vediamoli insieme:
- Il concetto di restauro nel tempo
- Il concetto di conservazione in altre aree del mondo
- Concetto di restauro in altri settori attigui
Primo: il concetto di restauro nel tempo
Oggi intendiamo il restauro in modo conservativo: il restauro di un’opera d’arte, cioè, è il consolidamento dell’esistente. Il restauratore non ricostruisce parti distrutte, ma lavora su “ciò che è rimasto” dell’oggetto artistico. Fino a un secolo fa (ma anche in tempi più recenti), infatti, i restauratori ricostruivano e ripristinavano le parti perdute/distrutte nel corso del tempo. Per questo motivo c’è un po’ di confusione sul concetto di restauro: spesso si pensa che il restauratore faccia un lavoro di ricostruzione
Un esempio: se porzioni di un’affresco venivano distrutte, i restauratori del passato interveniva sulle parti dell’affresco affinché diventasse “come se fosse nuovo”.
I restauratori, invece, fanno un lavoro di consolidamento. Per esempio, puliscono le tele dei quadri dagli strati di sporco che si sono depositati negli anni (fumo, polvere, ecc), sostituiscono le assi in legno deteriorate che tendono la tela in tensione, fanno una rintelatura se la tela è in cattive condizioni, ecc.
In conclusione, il restauro oggi è inteso come un lavoro di manutenzione/conservazione.
Secondo: il concetto di conservazione in altre aree nel mondo
In Italia e in Europa occidentale intendiamo il restauro in modo conservativo, come abbiamo descritto poco fa. In molte aree del mondo, invece, il concetto di restauro è inteso in modo diverso. Il restauratore, in queste località, ricostruisce le parti danneggiate e modifica l’oggetto restaurato.
È un concetto da noi superato, ma in molti paesi nel mondo è ancora presente. Questo crea confusione tra il grande pubblico riguardo al significato di conservazione e restauro di un’opera d’arte, considerando che il mercato dell’arte è sempre più globale. Nella descrizione dell’oggetto alcune case d’asta considerano restauri integrativi come “positivi”, mentre altre lo considerano come un aspetto negativo.
E’ difficile per il pubblico orientarsi in un mondo in cui i valori e il concetto di restauro varia a seconda delle zona del mondo.
Terzo: concetto di restauro in altri settori attigui
In alcuni settori il concetto di conservazione e restauro di opere d’arte sono ben distinti.
Esempio: conservare una vettura d’epoca significa mantenerla in garage (preferibilmente in modo che non sia marciante) senza fare interventi di recupero. Restaurare una vettura d’epoca, invece, significa riportarla a funzionare sostituendo le parti non funzionanti o rovinate con pezzi possibilmente originali e, quando non disponibili, ricostruiti.
Spesso il grande pubblico pensa che anche nel settore artistico ci sia questa distinzione tra restauro e conservazione ma, come abbiamo visto, non è così.
Conclusione

Quando parliamo di opere d’arte, la conservazione implica anche interventi di restauro per far si che l’opera non si deteriori. Il deterioramento dell’opera, infatti, può essere irreversibile e ciò avviene quando alcune parti dell’oggetto artistico si rovinano irrimediabilmente.
Per questo motivo è necessario valutare l’oggetto artistico per capire l’effettivo stato dell’oggetto e, quindi, decidere se fare un intervento di restauro o meno.
Se avete in casa quadri antichi e non ricordate quando è stato fatto un intervento di restauro, è probabile che almeno un intervento di pulizia delle tela da sporcizia e polvere sia necessaria. Se alcuni materiali sono in cattive condizioni, in aggiunta, (per esempio legni rovinati, tele con muffe, ecc.) il lavoro che il restauratore dovrà eseguire sarà maggiore.
Per quadri più recenti, invece, se conservati in condizioni ottimali gli interventi di restauro non saranno necessari, a meno che le opere d’arte non siano state create con materiali insoliti (per esempio, formaldeide, o certi tipi di collage, ecc).
Le opere d’arte per essere conservate hanno bisogno di controlli periodici, di studio dei materiali e di interventi più o meno incisivi di restauro. Se non sapete se il valore del nostro quadro potrete trovare delle informazioni utili nel seguente articolo: “come valutare un quadro“.
Redazione, Restauro24