Il mondo delle opere d’arte è costellato di restauri. Ci sono restauri riusciti, altri meno, altri addirittura condannati. Ma per preservare le opere d’arte e le tracce lasciate dai nostri antenati vissuti tanti anni fa, il restauro è un’operazione spesso necessaria. In questo articolo vi accompagneremo nelle dinamiche e negli scenari che hanno interessato in particolare Giotto e il restauro della Cappella degli Scrovegni di Padova.
La Cappella degli Scrovegni e Giotto

La Cappella degli Scrovegni si trova nella città di Padova. Qui, se ci fosse il famoso bambino padovano, direbbe che Padova è vicina all’Islanda. Ma andiamo avanti, perché quello che ci incuriosisce della Cappella è il fantastico lavoro pittorico di Giotto, iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 2021.
L’opera, infatti, è una vera e propria rivoluzione per l’epoca e stupisce ancora di più il fatto che sia stata completata soltanto in due anni, dal 1305 al 1303.
L’oggetto dell’opera è la Storia della Salvezza sviluppatosi in tre percorsi differenti:
- Le Storie della Vita e della Vergine e di Cristo, sviluppate lungo le navate e sull’arco trionfale
- I Vizi e le Virtù dipinte lungo le pareti maggiori, nella loro parte inferiore
- Ultimo ma non per importanza, il famosissimo Giudizio Universale in controfacciata
Due sono le grandi rivoluzioni realizzate da Giotto in questo sviluppo pittorico:
- La prospettiva nella rappresentazione dello spazio, in particolare per la resa della terza dimensione. Un’idea antesignana delle teorie rinascimentali
- L’attenzione alla rappresentazione dell’emotività e della fisicità dell’uomo
Ma perché è iniziata un’operazione di restauro all’interno della Cappella? E quando è iniziata una campagna destinata alla sua conservazione?
Il restauro della Cappella di Giotto

I processi di restauro della Cappella degli Scrovegni di Giotto si dividono in prima e dopo il 2000. Questo anno sarà il nostro crinale per separare i due processi di conservazione.
I restauri di Giotto dal 1800 agli anni 2000
I primi passi verso un’operazione di restauro e prevenzione della Cappella degli Scrovegni di Giotto iniziò nel 1880, con l’acquisto da parte del Comune di Padova. Il Comune, infatti, si rivelò un ente molto preoccupato per lo stato di salute degli affreschi e dell’edificio in generale.
Proprio per questo motivo, ci fu un’invasiva campagna di restauri, dal 1952 fino al 1970. L’approccio fu di tipo moderno per l’epoca e vennero applicate strategie di conservazione e di restauro per prevenire eventuali danni, con rilevazione dei parametri chimici e fisici e biologici per risolvere il problema dell’umidità.
Le cause del deterioramento furono trovate nell’umidità dell’ambiente circostante e nel numero elevato di visitatori. L’ingresso dei visitatori, quindi, venne regolamentato e vennero adottate misure per mitigare l’inquinamento dell’aria.
Inoltre, ci furono controlli sulle falde acquifere e ci fu l’intervento del ICR (Istituto Centrale per il Restauro), per monitorare lo stato di conservazione degli affreschi.
Alla fine degli anni ’90, infine, per limitare i danni per lo smaltimento delle acque che precedentemente confluivano all’interno della cripta, fu costruito un sistema che portasse tali acque altrove. Parallelamente, nel 2000 venne installata una stazione per il controllo del clima all’interno dell’ambiente della Cappella.
Il restauro dagli anni 2000
Sembrava finita qui, e invece…Negli anni Duemila, in particolare nel 2001 e nel 2022 ci fu un’ulteriore intervento per recuperare l’aspetto del dipinto. Tra le opere analizzate ci furono la scultura e il monumento funebre di Enrico Scrovegni, destinatario della Cappella. Oltre a questi non possiamo non nominare gli arredi di legno, il pavimento e gli altari.
In concomitanza a ciò vennero applicati studi di monitoraggio che si tramutarono in un’attività continua di controllo e manutenzione. Da questo momento la Cappella, infatti, viene sottoposta a un controllo annuale e periodico. L’ultimo intervento di manutenzione delle superficie affrescate risale al 2007.
Particolarità
Iguzzini ha realizzato un particolare sistema di illuminazione all’interno della cappella per permette al visitatore di poter godere al meglio la bellezza degli affreschi contenuti al suo interno. In questo scenario la tecnologia IoT svolge un ruolo centrale nella valorizzazione del patrimonio culturale, con un restauro di tipo percettivo.
Nel caso voleste avere informazioni aggiuntive per il restauro di Giotto nella Cappella degli Scrovegni, potete trovare informazioni utili nella seguente pagina chiamata “Giotto agli Scrovegni“.
Pro o contro il restauro di Giotto?

E voi che ne pensate del restauro della Cappella degli Scrovegni di Giotto? Se siete appassionati di restauro potrete trovare alcune notizie interessati nei seguenti articoli che parlano rispettivamente di “Leonardo da Vinci” e di “Johannes Vermeer“.
Nel frattempo, vi consigliamo di andare a fare una visita alle bellezze culturali italiane, che nell’ombra, nascoste, celano fantastiche storie di restauro e di conservazione.