La rintelatura, detta anche foderatura, è un’operazione di restauro che viene eseguita sui dipinti su tela.
In breve, nella maggior parte dei quadri, il pittore usa come base su cui dipingere una tela fatta di lino, canapa, juta o altri materiali. Questa tela con il tempo tende ad usurarsi e perde le sue proprietà, si assottiglia, diventa più rigida e rischia di strapparsi, oppure parti del dipinto iniziano a staccarsi.
La rintelatura è un’operazione di restauro con cui il restauratore aggiunge una nuova tela nel retro del quadro che serve ad irrobustire la tela originaria.
Ma andiamo con andiamo con ordine e cerchiamo di capire perché alcuni quadri necessitano questo tipo di restauro.
Perché i pittori utilizzano la tela per dipingere?
Fino al medioevo e inizio Rinascimento i pittori raramente dipingevano su tela.
Di solito dipingevano su supporti lignei (pensiamo alle pale d’altare medievali) o direttamente su intonaco (gli affreschi).
La tela era già conosciuta dall’antichità, ma solo a partire dal ‘400-‘500 divenne il supporto più utilizzato dai pittori per dipingere.
A partire da quei secoli i pittori e committenti scoprirono i vantaggi di dipingere su tela: aveva un costo minore, era facile da preparare (pensate alla difficoltà di preparazione di una base lignea che va levigata prima che sia idonea ad essere dipinta) e inoltre si creavano oggetti artistici che potevano essere trasportati agilmente.
La tela divenne nei secoli il supporto pittorico preferito dai pittori e lo è ancora oggi.
Perché viene fatta la rintelatura?
La tela su cui vengono dipinti i quadri è un intreccio di fibre di lino, canapa, o juta (più di recente si utilizzano anche tele in cotone e fibre sintetiche).
Una volta creata la tela, questa viene inchiodata ad un supporto di legno che la mantiene in tensione.
Il pittore però non dipinge direttamente su questa tela, prima avviene un’operazione detta di incollaggio: la tela viene impregnata di colla che permette di stabilizzare il materiale. La colla usata varia a seconda dell’area geografica e del periodo storico.
Infine, viene fatta l’imprimitura, ossia viene dato un ulteriore strato di fondo con un materiale che favorisce l’adesione della pittura.
In breve, la tela è un materiale organico e tende a deperire nel corso del tempo.
Il deperimento avviene negli anni, o meglio nei secoli, ed avviene in modo molto lento se il quadro viene conservato in modo ottimale.
Quando però la tela deperisce è necessario contattare un restauratore per far fare una rintelatura, altrimenti il quadro si danneggerà irrimediabilmente.
Come si fa una rintelatura?
La rintelatura è un’operazione di restauro complessa che può essere fatta solo da un restauratore professionista.
Solitamente il restauratore procede in questo modo:
Fase preliminare – messa in sicurezza
Spesso i quadri vengono restaurati quando il degrado è già iniziato e si cominciano a staccare frammenti di pittura (ovviamente, sarebbe meglio intervenire prima).
Il restauratore inizia quindi a mettere in sicurezza le parti del dipinto che iniziano a scollarsi. Si applica esegue un’operazione di velinatura.
Smontaggio della cornice
Solo dopo aver messo in sicurezza il quadro si rimuove la cornice.
Rimuovere la cornice su quadri antichi è spesso un’operazione lunga e difficile. Infatti, in molti casi la cornice veniva inchiodata direttamente alla tela dipinta.
E’ necessario rimuovere i chiodi, evitando di danneggiare la tela (operazione difficile per cui serve grande esperienza).
Analisi e pulitura del dipinto
In questa fase il restauratore analizza il dipinto anche con l’auto di tecniche strumentali.
Deve capire se ci sono ridipinture, se sono stati fatti altri restauri in passato, che tipo di colori e materiali sono stati utilizzati, etc
A questo punto il restauratore inizia un’operazione di pulitura del dipinto, che viene sempre fatta quando si decide di fare un’operazione di rintelatura.
Messa in sicurezza – Fase 2
Dopo aver pulito il dipinto si rimette in sicurezza il dipinto facendo di nuovo un’operazione di velinatura che copre l’intero dipinto e lo protegge dai distacchi di pittura.
La rimozione del telaio
Nella fase precedente è stata rimossa la cornice, ora è necessario rimuovere il telaio, che sono le assi di legno che potete vedere dietro al quadro che tengono in tensione la tela.
Anche questa è un’operazione delicatissima, in quanto le assi sono inchiodate tra loro alla tela.
A questo punto avremo la sola tela dipinta staccata da tutti i supporti.
Per avere un’idea è come avere in mano un lenzuolo dipinto o uno straccio dipinto. E’ una tela di tessuto molle.
Pulizia del retro del quadro
Ora il restauratore pulisce anche il retro del quadro da sporcizia, residui di colla e altre sostanze che si sono depositate sul retro.
In alcuni casi pulendo il retro si scoprono preziosi indizi del quadro.
Per esempio, si può scoprire che il quadro era già stato oggetto di restauro in passato e rimuovendo la precedente rintelatura si scopre la firma dell’autore.
La rintelatura
Ora inizia la fase di rintelatura (o foderatura) vera e propria.
Il restauratore spalma su tutto il retro del quadro in modo uniforme una colla, sopra a questa appiccica una nuova tela sul retro.
E’ molto importante scegliere con accuratezza il tipo di colla e il tipo di tela da usare.
A seconda del tipo di dipinto vengono usati materiali diversi.
Uno degli aspetti più complessi è riuscire ad incollare correttamente la tela originale dipinta con la nuova tela, vengono utilizzate diverse tecniche e ogni restauratore le adatta al tipo di lavoro da fare.
Per concludere
La tela viene fissata di nuovo e rimessa nella sua cornice.
Il lavoro di rintelatura è un lavoro di restauro conservativo. Il dipinto non viene alterato/modificato, ma si cerca di preservando andando a supportare i materiali che si sono usurati.
La rintelatura è un intervento reversibile, per cui la nuova tela di supporto può essere scollata e rimossa.
E’ uno degli interventi di restauro più comuni e richiesti, in quanto permette di conservare il dipinto senza dover fare delle operazioni che lo alterano.
Andrea, Restauro24